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News Pelle artificiale in 3D by L’Oréal al fianco dell’Università di Berkely, California “L’Oréal è un pioniere della pelle ricostruita in 3D, da oltre 25 anni stabilisce soluzioni alternative per un mondo senza test sugli animali.” dice Barbara Lavernos – vicedirettrice generale responsabile per la ricerca, l’innovazione e la tecnologia di L’Oréal Professionnel – commentando la partnership siglata tra i Bakar Labs dell’Università della California (UC) Berkeley e la sua Azienda, per la fornitura di modelli di pelle ricostruita in 3D. Con questa collaborazione, Lavernos auspica “il supporto di nuove startup di Bakar in ricerca e sviluppo, per una produzione completamente integrata di pelle ricostruita in 3D”. L’obiettivo di questa partnership è sia rivoluzionare la prossima generazione di prodotti di bellezza, migliorando la salute della pelle, sia dare una spinta alla ricerca biotech per il settore farmaceutico e di bellezza. waka waka waka waka… Pac-Man torna “di moda” con la nuova capsule di Dsquared2 Chi è che non conosce Pac-Man? Quel simpatico pallone giallo che si aggirava per un labirinto, mangiando pillole per accumulare punti, dovendo al contempo scappare da 4 fantasmini colorati che lo inseguivano senza sosta. Quanto tempo è passato da allora, quanta strada abbiamo fatto… ed è partito tutto da lì! Dsquared2 ha deciso di rendere omaggio a questo videogioco, IL videogioco per eccellenza, con una simpaticissima capsule per uomini, donne e bambini… Incentrata non su Pac-Man in sé ma sui suoi acerrimi nemici, i fantasmini colorati. All’interno della capsule troviamo: giacche e jeans in denim, camicie in cotone, giacche a vento ma anche una felpa hoodie, una pencil skirt in denim, hot pants a vita alta… ma anche boxer, costumi da bagno, bikini e tanto altro ancora! Piccola curiosità: sapevi che i fantasmi di Pac-Man hanno dei nomi? Quello rosso si chiama Blinky, quello rosa si chiama Pinky (incredibilmente), quello blu si chiama Inky e quello arancione… Clyde! BEAUTYBAZAR fashion 14 PH Pixabay PH High on Films PH IndieWire PH Licensing Italia Anime: la Cina spodesterà il Giappone come Primo Paese Produttore? La parola a Masao Maruyama, fondatore di MAPPA Diciamocelo, gli anime (cartoni animati orientali) fanno ormai parte della cultura mondiale… Chi non ha mai sentito parlare di Dragon Ball o di Sailor Moon o di Lupin? Grazie al talento visionario dei suoi disegnatori, sceneggiatori, registi e musicisti, per decenni il Giappone ha potuto esportare la sua cultura in tutto il mondo, costruendo un business ricchissimo che ha completamente sovrastato il mercato occidentale su ogni aspetto: mole di produzione, varietà dei contenuti, velocità nell’esecuzione… L’etica del lavoro nipponica non ha mai lasciato scampo ai mercati del resto del mondo… Fin’ora. Negli ultimi anni, anche la Cina si è “aperta” all’Occidente nel settore multimediale, producendo videogiochi e film con il chiaro intento di fare concorrenza all’egemonia americana e, ancor di più, a quella giapponese, e potrebbero riuscirci. A detta di Masao Maruyama, fondatore del grande studio di animazione giapponese MAPPA, l’unico motivo per il quale la Cina (che dispone di più forza lavoro e più denaro) non ha ancora eclissato il Giappone è per via delle restrizioni sulla libertà di espressione, che per adesso rendono la produzione cinese ancora “insipida” per il gusto occidentale… Ma tutto questo potrebbe cambiare. Oppenheimer, quanti kg ha perso Cillian Murphy? La risposta è: un bel po’! Il numero preciso non lo sapremo mai perché Murphy non vuole farne una questione di gossip – “Non voglio che diventi ‘Cillian ha perso x per la parte’ “ – pertanto toccherà accontentarci di guardarlo su schermo e constatare il suo grande lavoro d’attore, che è passato anche per la dieta… una vera dieta “hollywoodiana” dato che Murphy, secondo la collega Emily Blunt, ha provato anche a non presentarsi alle cene del cast, addirittura dimenticandosi di mangiare. Non risulta difficile da credere, a giudicare dai suoi zigomi e dal suo sguardo allucinato, ulteriormente sottolineato dall’ombra dell’incavo degli occhi. Insomma, dopo il gangster britannico e mezzo pazzo Thomas Shelby, per Murphy arriva un altro personaggio pieno di luci e ombre… e sigarette! Non è un mistero che Oppenheimer fosse un accanito fumatore, e lo è anche il personaggio di fantasia Tommy Shelby… per la gioia del salutista Murphy, che odia così tanto il fumo da essersi inventato un escamotage per le riprese di Peaky Blinders: fumare soltanto “sigarette aromatiche”, di quelle senza tabacco né nicotina e riempite di erbe profumate… per rendergli l’esperienza meno spiacevole. Che abbia usato questo trucco anche per le riprese di Oppenheimer? News Gucci calca il campo di Wimbledon… e lo fa con un borsone logato Invasione di campo dell’italiana Gucci a Wimbledon, “spalla a spalla” del connazionale Jannik Sinner. Il campione, classe 2001, ha fatto il suo ingresso sfoggiando un borsone sportivo Gucci, realizzato apposta per l’occasione e “griffato” con le iniziali JS, a simboleggiare il sodalizio tra il tennista e la prestigiosa casa di moda; un’accoppiata vincente in puro stile Made In Italy. Ma non sono mancate le polemiche… In fondo, potevano mai mancare le polemiche? Infatti nella storia del tennis non era mai successo che un atleta fosse autorizzato a portare con sé un accessorio logato e (così terribilmente) riconoscibile. I numeri parlano chiaro: addio felpe! È il grande ritorno del formale, tra i giovani Dopo così tante stagioni “dominate” da felpe e sneakers, complici anche gli strascichi sociali della pandemia (smart working in primis), ora c’è la grande rimonta degli outfit formali tra i giovani. Secondo una ricerca dell’Osservatorio di Confindustria Moda, nell’anno 2022 abbiamo avuto un +18% di sell out per la moda maschile, contro un +8,5% del casualwear; +9% per le camice e un solidissimo +20% per l’abito. Una nuova frontiera modaiola? La tendenza di reinterpretare il classico in chiave più moderna? Quale che sia la ragione, “formal is the new casual”, come afferma Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine. Trekking, che zaino mi porto? Il cane sarà anche il miglior amico dell’uomo, ma lo zaino è il migliore amico del trekker… e, come tale, va selezionato con attenzione e senza badare al risparmio, in certe cose bisogna investire su affidabilità e durabilità. Vediamone qualcuno tra i più consigliabili. Ferrino Overland 65+10 (litri): è uno zaino da trekking robusto, con doppio accesso alla parte frontale ed inferiore, cappuccio amovibile, due porta piccozze, due porta bastoncini e nastri addizionali porta materiali. Salewa Alptrek 50+5 (litri): ideato per le escursioni di più giorni, realizzato in nylon, è ultraresistente e provvisto di sostegni lombari preformati che assicurano un’ottimale distribuzione del carico. Deuter Act Trail Pro 38L: ideale per le escursioni più brevi, provvisto di un compartimento per gli indumenti umidi o sporchi, tasche apposite per oggetti di valore e due laterali che ne ampliano la capienza. Deuter Futura 30L: particolarmente adatto alle donne, il design infatti è stato studiato per “fittare” perfettamente con la schiena femminile, molto valido sia per i tragitti più brevi che per le ferrate e le passeggiate di più giorni. Mercurio: qualche curiosità sul pianeta più piccolo del nostro sistema solare • Nonostante sia il pianeta più vicino al Sole, NON è il pianeta più caldo; questo primato appartiene a Venere. • È uno dei pianeti più noti fin dall’antichità, i babilonesi lo chiamavano Nabu, associandolo al dio della scrittura e della saggezza, analogamente agli egizi che lo accostavano invece a Thot, dio della conoscenza. • È il pianeta più piccolo del nostro sistema solare e sfortunatamente per il suo orgoglio (ammesso che i pianeti abbiano il senso dell’orgoglio) vi sono corpi celesti più grandi di lui, come la nostra Luna oppure Titano, la luna di Saturno. • Fondamentalmente non ha atmosfera, pochissima, giusto un sottile strato di gas. • Non ha gli anelli come Saturno ma ha la coda! A causa della sua vicinanza con il sole, le particelle di vento solare lo investono con una forza così imponente da “spogliarlo” dei suoi atomi di sodio, formando una coda cometaria che però è visibile solo con determinati sistemi di osservazione. • Così come il messaggero degli dei era uno spirito libero, Mercurio è un pianeta solitario: non possiede satelliti naturali.

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